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Quando dobbiamo creare le etichette di solito ci si affida ad un professionista. Il mondo dei grafici è vasto. All’interno ci sono molte verticalizzazioni che portano i professionisti ad essere forti in alcune creazioni e meno in altre. L’etichette appartengono ad un gruppo di nicchia. Questo perché la conoscenza tecnica della stampa, nobilitazione e il potenziale di una macchina da stampa, possono essere appresi con l’esperienza e diversi mesi di formazione sul campo. Quindi vediamo in quest’articolo quali sono gli errori da evitare per chi si avventura nella creazione delle etichette e cosa è bene tenere a mente.

Buona lettura! 💪🏻

A chi ti affidi per le etichette?

Le competenza di un grafico o grafica dipendono dal gusto estetico e dalle competenze intrinseche della persona. Quest’ultime sono le stesse che spingeranno un professionista ad approfondire le caratteristiche e le potenzialità della stampa di etichette per realizzare il miglior progetto possibile.

In FE Group abbiamo creato un dipartimento Creative che coinvolge grafici esperti per la creazione Label e molti prodotti verticali della grafica. Creative è un mix di tecnici della stampa di etichette, grafici esperti e specialisti del marketing; figure che apportano il proprio know-how in ogni progetto creato.

Sono proprio queste le persone che danno vita a questa breve guida che vi aiuterà a focalizzare gli aspetti importanti: errori da evitare.

 

#1 Etichetta e Brand

L’errore più comune che si incontra è di non seguire l’identità di marca. Questo accade quando ci si fa prendere dall’euforia di una nuova idea o quando si cerca di prendere spunto da qualcosa che piace. Bisogna sempre avere una visione dell’insieme di prodotti e il loro design, del contesto di vendita, del target a cui ci si riferisce. Ispirarsi è il modo migliore per creare. Riuscire ad integrare il tutto è la sfida vera.

 

Branding sulle etichette

Fonte: FE Marekting

Ecco le 10 domande da porsi per prendere la giusta direzione:

  1. Sto rispettando la palette di colori del brand e i font?
  2. Sto trasferendo i valori dell’azienda?
  3. Sto creando un prodotto in linea con gli altri o con la strategia?
  4. A chi mi sto rivolgendo e quale problema risolvo?
  5. Sto aiutando il consumatore a compiere azioni pratiche utili?
  6. Ho considerato il canale di vendita?
  7. Posso fare qualcosa per coinvolgere la generazione Z?
  8. Ho previsto un percorso che avvicini il consumatore al brand?
  9. Ho considerato un’azione successiva da offrire al cliente dopo il consumo?
  10. Ho una storia da raccontare?

Le etichette adesive rappresentano uno degli strumenti con cui il marchio si presenta all’esterno e dovrebbero trasferire ai consumatori la propria identità. Tuttavia, un uso improprio del marchio o l’utilizzo di tonalità e font mai usati prima dall’azienda rischia di creare confusione nei destinatari e di rendere l’etichetta poco riconoscibile.

 

#2 Packaging first per le etichette

Non è proprio fondamentale che si parta con il contenitore. Ci sembra però una buona prassi e il naturale susseguirsi del procedimento. Non partire dal pack potrebbe riservare sorprese finali che poi ti fanno perdere tempo e tornare su aspetti già consolidati.

Il formato e le dimensioni delle etichette adesive dipendono dal contenitore su cui verranno applicate, così come la scelta della carta su cui stamparle. È importante che l’etichetta si adatti perfettamente alla superficie del contenitore e che l’adesivo sia adatto al materiale del contenitore. Alcune carte sono più adatte all’etichettatura su vetro, altre su plastica e così via. In caso di contenitori non regolari, la progettazione delle etichette richiede maggiori sforzi e spesso i formati delle etichette sono “diversi” o insoliti.

 

 

     

    Carta

    Fonte: FE Marekting

     

     

    #3 Carta, carta o carta?

    Il materiale di stampa per le etichette deve essere scelto in base a molti fattori che non riguardano soltanto l’estetica.

    La carta è un mezzo per veicolare aspetti importanti del prodotto o dei valori del brand oltre a contribuire alla percezione del tatto.

    Ad esempio, con le carte Eco-friendly, si comunica in modo immediato l’attenzione che l’azienda dedica all’ambiente. La carta influenza anche la durata dell’etichetta nel tempo. Per bottiglie di olio, una scelta migliore è rappresentata da materiali “antimacchia” come la raffinata Tintoretto Gesso antiolio o la più versatile Patinata Semilucida antiolio. In ogni caso, bisogna considerare la questione dell’adesivo, la sua facilità di applicazione e rimozione, e la sua adesione al materiale di cui è fatto il contenitore.

    Secondo voi le etichette che si scollano nel secchio del ghiaccio d’estate è una buona o cattiva pubblicità?

    Considerate anche di visualizzare dei campioni e, se possibile, applicateli sul pack.

     

    #4 Etichetta e poi?

    Il momento migliore per coinvolgere una persona con le etichette è il consumo oppure appena terminato. Quando una persone prende in mano il prodotto per esaminarlo. Quante volte vi succede durante una degustazione di riprendere in mano la bottiglia di vino e dare uno sguardo?! A noi capita spesso, quasi sempre.

    Se un prodotto è apprezzato il consumatore vuole saperne di più. In questo momento l’etichetta può avvicinare il brand alle persone, raccontando una storia in più o facendoli atterrare tramite un qr-code a un sito con anche la possibilità di riacquisto.

    Insomma, l’etichetta può allungare l’esperienza del consumo e facilitare un riordino. Non è uno strumento fantastico?

       

      etichette e qrcode

      Fonte: FE Marekting

      Per concludere…

      Sfruttate tutte le tecnologie a disposizione, integrate un percorso digitale, visto che le e-label stanno prendendo piede anche nel mondo vinicolo (ne parliamo qui). Con questa innovazione ci stiamo già orientando verso una cultura del label parzialmente digitale. Contribuisce anche il regolamento dello smaltimento (ne parliamo qui) che con le nuove normative prevede di inserire le informazioni necessarie sul web raggiungibili con codici a barre o qr-code.

      Una considerazione che rivolgiamo ai designer: la sfida è riuscire a integrare i qr-code in modo creativo, così da rendere protagonista del design e far sì che più persone intraprendano il viaggio nel mondo del brand. Nel web si trovano molte ispirazioni, buona creatività!

      Siamo giunti al termine di questo articolo, speriamo di avervi dato degli spunti utili e di avervi ispirato nel creare nuove etichette e vincere le sfide di mercato. Fateci sapere nei commenti! 💬

      Noi non vediamo l’ora di lavorare sul vostro prossimo progetto!

      Per info e dettagli scrivi a

      marketing@fegroup.it

      Sapevi che…

      … nell’antichità le etichette in ceramica venivano utilizzate per identificare e contrassegnare oggetti? Queste etichette in ceramica erano spesso attaccate a vasi, contenitori e oggetti d’arte per indicare il produttore, il proprietario o il contenuto. Questa pratica era comune in diverse civiltà antiche, come gli antichi egizi e i greci. Le etichette in ceramica erano realizzate con abilità artigianale e venivano spesso decorate con motivi o simboli distintivi. Queste etichette sono oggi oggetti di interesse storico e archeologico, fornendo preziose informazioni sulle antiche produzioni e gli scambi commerciali di quel periodo.

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